




Sono una persona molto logica, e quando devo creare qualcosa di nuovo, mi trovavo spesso in difficoltà.
Ho letto libri di Edward de Bono sulla creatività, studiato pensiero laterale e due master di Business Design, per capire che in realtà le tecniche sono tante, ma come sempre il mindset di fondo è uno solo.
Lo chiamo il mindset dell’artista, e nella gallery di questo episodio puoi vedere le foto che ho scattato in giro per Barcellona, affascinato da tanta creatività e da un modo di esprimersi così visivo.
Non s’inventa niente
Prima di tutto, chiariamo un punto: nessuno inventa mai alcunché.
O meglio, la nostra mente non è in grado di generare concetti dal nulla, ma è bravissima nel ricombinare ciò che ha immagazzinato.
Anche quando ci sembra di aver avuto un’idea dal nulla, è fondamentale sapere che, semplicemente, non siamo consci del processo di rimescolamento che c’è stato dietro.
Lo stesso Picasso pare abbia affermato che “gli artisti mediocri copiano, i geni rubano“, e vale la pena di ricordarselo quando cerchiamo di creare qualcosa di innovativo: i nostri output sono direttamente proporzionali alla quantità (e qualità) dei nostri input.
Fase 1: Divergenza
Quindi, la prima fase di un processo creativo è lasciar entrare ogni input possibile, e generare quante più idee ti vengono in mente.
Leggi, ascolta, parla con persone diverse, e in generale immagazzina quanti più spunti possibili.
Poi, quando inizi a ragionare, lascia che escano dalla tua mente senza filtrarli, anche se sembrano assurdi o fuori luogo: ognuno di essi è la base per costruire quello successivo, e se li selezioni in questa fase stai solo riducendo la potenza di questa fase generativa, confondendola con la prossima, che è selettiva.
Fase 2: Convergenza
Quando hai abbastanza idee segnate da qualche parte, cambia cappello e inizia a selezionarle, tenendo a mente l’obiettivo che ti eri prefissato.
Elimina quelle che non sono fattibili, troppo assurde o fuori luogo; e se alla fine non sei soddisfatto, usale come base per ripartire con una nuova fase di divergenza.
Prosegui così, a fisarmonica, allargando la tua visuale e poi focalizzando come un cecchino, finché non avrai ottenuto ciò che stavi cercando.
Per finire, ancora un paio di consigli.
Done is better than perfect
In teoria potresti continuare questo processo divergente-convergente all’infinito, ma così facendo ne vanificheresti lo scopo.
Se non metti in pratica quelle idee non potrai mai sapere quanto sono buone e se raggiungono lo scopo per cui le hai cercate.
Fatto è meglio che perfetto, dunque procedi già quando sei abbastanza soddisfatto/a del risultato. Potrei poi sempre tornare indietro o approfondire ulteriormente le tue opzioni, ma avendo già avuto un fondamentale riscontro con la realtà.
Divertiti
La creatività funziona solo se sorridi.
Sembra una cavolata, ma l’umore con cui crei qualcosa si riversa nella tua creazione, e nessuno sarà mai interessato a qualcosa di freddo e asettico, né clienti né colleghi.
Che tu stia creando arte o innovando il tuo business, è sempre meglio farlo col sorriso: piacerà di più a te il processo, e il risultato renderà molto più felici i tuoi clienti o il tuo team.
Takeaways
Per concludere quindi, tieni a mente queste cose quando vuoi generare più idee creative:
Nessuno inventa nulla, puoi solo mixare cose che hai già visto e sentito: quindi, apriti a più stimoli possibile (e di buona qualità);
Procedi a fisarmonica, alternando fasi di divergenza generativa a fasi di convergenza selettiva;
Fermati quando sei abbastanza soddisfatto/a, e metti alla prova nella realtà le tue idee. Potrai riprenderle più avanti, dopo averle fatte sporcare un pò col mondo vero;
Divertiti sempre in ciò che fai, soprattutto se stai creando cose nuove.
Che ne pensi di questi consigli?
Hai già provato dei processi creativi?
Rispondi a questa mail per dirmi la tua, per me vale molto!
A presto
Davide