Si dice che i veri maestri siano eterni principianti, perché ciò che davvero ti fa “maestro” sono l’umiltà di sapere che si ha sempre qualcosa da imparare e la curiosità di volerlo imparare, senza timore di sbagliare.
Come un principiante.
Quando si comincia qualcosa di nuovo tendenzialmente non si ha troppo paura di sbagliare, perché non si è tenuti a saperlo fare bene.
Ma che succede quando si adotta questo mindset come stile di vita?
Essere sempre al punto zero
Sono un generalista, il che significa che fondamentalmente la mia passione è imparare cose nuove e collegarle tra loro.
Ho quindi fatto dell’essere principianti uno stile di vita, e ciclicamente mi sperimento nell’apprendere cose nuove: posso dire che la mia specialità è imparare.
Per chi adotta questa mentalità in modo costitutivo come me, però, il problema è che si comincia a sentire la pressione di sbagliare anche da principiante: “in fondo, se sono così bravo ad imparare, non dovrei sbagliare così tanto, vero?”.
In realtà non è così. Se fai dell’eterno principiante il tuo mindset, scoprirai che col tempo inizierai ad imparare più velocemente, e dopo molto tempo tutte quelle cose faranno massa critica, e moltissimi collegamenti del tutto inattesi nasceranno nella tua mente.
Ma diventa sempre più difficile continuare a buttarsi in cose nuove, come se accelerando si sentisse una maggiore resistenza dell’aria; ed il motivo è che a nessuno piace sbagliare.
Per quanta umiltà si possa avere, tutti abbiamo la necessità di sentirci riconosciuti, ma imparare qualcosa di nuovo significa cambiare persone e contesto, quindi non c’è nessuno che vede costantemente la tua evoluzione e può darti un feedback: tutti vedono solo i tuoi errori, e molti sono più bravi di te, in una cosa.
Ma non in tutte.
100 ore
Se ti eserciti per 100 ore in qualcosa, diventerai più bravo/a del 95% delle altre persone nel mondo (leggi qui se non ci credi)
Una mentalità da eterno principiante ti porta ad essere spesso meno bravo/a delle persone con cui stai imparando (perché molte si dedicano da più tempo alla pratica), e ciò influisce sulla tua percezione delle tue abilità, e in sostanza sulla tua soddisfazione.
Ma che dire di tutte le altre persone che quella cosa non l’hanno mai provata? Sei molto più bravo/a di loro, ma non lo saprai mai direttamente, per ovvie ragioni.
In sostanza, quando impari cose nuove t’inserisci in una bolla che non ti rende evidenti tutti i tuoi progressi in tutte le cose nuove che impari, e soprattutto sono imprevedibili i collegamenti che riuscirai a fare conoscendo abbastanza bene diversi campi.
Be brave or die
Insomma, imparare cose nuove richiede coraggio: il coraggio di fare schifo in qualcosa di nuovo.
Ma in realtà non è proporzionale a quanto spesso s’imparano cose nuove, perché chi lo fa con più frequenza è più abituato. Ognuno di noi quindi deve avere coraggio per rimettersi in gioco e imparare cose nuove, tanto più coraggio se è più cresciuto/a o più competente nel proprio campo.
Quanti più riconoscimenti si hanno infatti, tanto meno si è abituati a sbagliare e sentirsi incompetenti, anche se giustificati dall’essere principianti
Ma, citando Bob Dylan, se non sei impegnato a nascere sei impegnato a morire.
Se non sei abbastanza coraggioso/a da fare schifo in qualcosa di nuovo, non solo ti stai perdendo la meravigliosa complessità con cui la vita è in grado di meravigliarci, ma rimarrai anche schiacciato/a dalla rapida evoluzione del mondo in cui viviamo.
Takeaways
Se vuoi acquisire la mentalità dell’eterno principiante, ecco i punti essenziali da tenere a mente:
Sbagliare non è sbagliato;
Con 100 ore di pratica (meno di 20 minuti al giorno per un anno) diventerai più bravo/a del 95% delle persone sul pianeta;
La soddisfazione per i progressi ti fa andare avanti; l’autocompiacimento per quanto hai raggiunto ti rende arrogante e cieco/a;
Ricorda l’effetto Dunning-Kruger: più impari, più sai quanto ancora ignori, il che ti rende paradossalmente più insicuro rispetto a chi sa meno di te;
Più cose sai e sai fare, più punti di vista potrai avere, e questo è un vantaggio competitivo incredibile;
Per imparare serve l’umiltà di non sentirsi mai migliori degli altri;
Per raggiungere la maestria, ne serve molta di più (ricordi la definizione di maestro?).