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Nella scorsa newsletter ti ho parlato del mindset dell’artista (se l’hai persa la trovi qui), e dello switch continuo tra divergenza e convergenza: un andamento a fisarmonica che passa dalla generazione alla selezione di nuove idee, per creare qualcosa di innovativo e utile.
Oggi voglio approfondire le basi scientifiche di questo aspetto della creatività, stimolato da una puntata di una bellissima serie Netflix targata Vox, “La mente in poche parole”: te la consiglio caldamente!
Ma ora, cominciamo.
Default Mode Network (DMN)
La DMN è una rete di neuroni che si attiva quando non siamo concentrati su qualcosa nello specifico (qui ne parla bene Mick Odelli).
Questa rete lavora in background, quando siamo facendo altro, e ci permette di avere connessioni spontanee e creative tra idee che non sono collegate tra loro.
Avrai sicuramente sperimentato quei momenti in cui ti viene in mente un’idea per risolvere un problema mentre stai camminando o facendo la doccia: quella è la DMN in azione.
È particolarmente utilizzata anche durante le improvvisazioni, come quelle teatrali, di rap, jazz o danza hip-hop, ed è tanto più efficace quanti più elementi le diamo. Per questo è fondamentale contaminarsi il più possibile leggendo e ascoltando, ma soprattutto parlando con altre persone.
Infatti, è il dialogo, anzi il dibattito con altre persone che dà maggior spunto alla nostra creatività, aprendoci non solo a nuove idee, ma spronandoci a elaborare argomentazioni per difendere le nostre.
E, come hai sperimentato tu stess* se hai fatto qualche viaggio, maggiore è la distanza culturale con tuo interlocutore, maggiore è l’arricchimento che ne trai.
Ma poi, come selezioniamo le idee interessanti dal marasma generato dalla DMN?
Executive Control Network (ECN)
Questo network si attiva invece quando direzioniamo i pensieri su una cosa specifica, e ci permette di prendere il controllo di ciò che pensiamo, selezionando le idee che reputiamo più utili ai nostri scopi.
Le persone molto creative hanno più connessioni tra queste due aree, ed il modo per arrivarci è…stimolarle! Il cervello è molto più plastico di quanto si creda, e più eserciti queste due aree, più connessioni si creano tra loro, più diventerai creativ*.
Questa rete è nutrita dalle regole sociali, dai nostri valori, dalle nostre conoscenze e dai nostri obiettivi. Insomma, tutte le norme e le conoscenze già esplorate da altri che ci dicono cosa funzionerà (o verrà accettato).
Ti starai chiedendo una cosa però: questa rete non mi porta più verso il conformismo?
La risposta è “sì”, ma ci vuole…
Equilibrio
Come in ogni cosa, la creatività è infatti un delicato equilibrio.
Ogni sistema cerca sempre un proprio equilibrio in Natura, e la società umana non fa differenza: il bisogno di essere accettati da un gruppo si equilibra con la spinta a creare cose nuove.
Il primo fa leva sull’istinto di sopravvivenza. Ormai l’avrai sentito così tante volte, che non ho bisogno di provartelo con qualche paper scientifico: l’essere umano è un animale che è sopravvissuto e ha prosperato grazie alle sua abilità di lavorare in gruppo, motivo per cui siamo altamente sociali e abbiamo il bisogno di sentirci parte di una comunità.
Tuttavia, senza strumenti da utilizzare e credenze che ci unissero, non saremmo andati oltre gli alberi da cui siamo scesi, per cui anche la creatività gioca un ruolo fondamentale nella nostra spinta evolutiva.
Ma conviene stare nel mezzo, perché sappiamo bene cosa succede agli estremi: i grandi creativi spesso vivono vite isolate, mal compresi dagli altri in un mondo che vedono solo loro; allo stesso modo, spesso vive una vita misera anche chi si conforma troppo, non facendo mai uscire la propria identità, il proprio Io.
Quindi, come gestire questo strano ma ineludibile equilibrio?
Nuotare da una barca
Ti è mai capitato di andare al mare e fare uno di quei classici giri in barca vicino alla costa? C’è sempre il momento in cui ci si ferma per fare il bagno, e ti allontani in mare sicuro di poter risalire sulla barca per riposarti e tornare a casa.
È la tua sicurezza, una cosa nota in un mare meraviglioso che però non hai mai visto (ma di cui conosci il funzionamento; insomma, sai nuotare).
Ecco, gestire questo equilibrio è più o meno la stessa cosa: hai bisogno di conoscere e rispettare le regole sociali per essere incluso in un gruppo, e hai bisogno delle conoscenze di altri prima di te per non dover reinvetare la ruota ogni volta che fai un lavoro pratico.
Norme sociali e conoscenze pregresse sono la tua barca sicura
Ma per esplorare qualcosa di nuovo, devi mettere in dubbio quelle credenze, abbandonarle per un pò e lasciare che il tuo subconscio spazi oltre a esse.
E se potessi infrangere qualche norma sociale?
E se quello che hai letto sui libri fosse in parte sbagliato?
Cosa c’è oltre quello che già conosciamo?
Inoltre, non dimenticare che ognuno di noi vive dentro una bolla, e, anche se alcune norme sociali sono trasversali, molte altre riguardano la tua specifica bolla: ma se ciò che ami ti spinge contro quelle norme, verso un’altra bolla, va benissimo (nel rispetto delle altre persone).
Nella mia bolla la norma era essere dipendenti, ed io sono stato il primo a fare il libero professionista: avevo un terrore nero, perché non sapevo come sarebbe stato né che strada avrei dovuto seguire…ma sono entrato in un’altra bolla, con altre norme, e ho trovato persone che mi hanno insegnato ciò che non sapevo. Che sapevano nuotare.
Il dubbio e la tua identità sono ciò che ti spinge a nuotare in mare aperto
È chiaro che devi saper nuotare…ma puoi imparare anche per piccoli passi.
Ciò che devi tenere a mente è che se stai sempre sulla barca non vedrai le meraviglie del mare, ma se nuoti sempre prima o poi ti stancherai o ti perderai, e annegherai.
Più sei allenat* e più tempo (o più lontano) puoi nuotare, ma hai bisogno di un luogo sicuro a cui tornare, per elaborare ciò che hai creato e farne qualcosa di utile.
Takeaways
Se vuoi sviluppare la tua creatività, oltre ai suggerimenti della scorsa newsletter, tieni a mente questi spunti:
Per generare idee creative, sfrutta la Default Mode Network, dedicandoti ad altre attività, svagandoti o dormendo un pò;
In questa fase, abbandona la logica e abbraccia il “vagabondaggio” intellettuale: credici un pò, e vedrai che succede;
Prenditi del tempo per far lavorare l’Executive Control Network, altrimenti non te ne farai nulla delle idee che hai generato (che tu sia un ingegnere o un musicista);
Accetta che c’è un equilibrio da mantenere, e trova sia la tua sicurezza che la tua spinta alla creazione, per poterle alternare al bisogno.
Spero che questo approfondimento ti sia piaciuto!
Alla prossima settimana, e ricorda
It’s up to you